Note Biografiche
Papa Benedetto XVI
(Benedictus XVI), al secolo Joseph Alois Ratzinger (Marktl am
Inn, Baviera, Germania, 16 aprile 1927), è il 263° Papa della Chiesa Cattolica
Romana (il 262° successore di Pietro, anche se il suo è il 265° pontificato, dal
momento che Benedetto IX è stato papa ben tre volte), nonché vescovo della
diocesi di Roma, Primate d'Italia e sovrano dello Stato Vaticano. È stato
eletto al soglio di Pietro il 19 aprile 2005.
Prima di Benedetto XVI, l'ultimo papa
tedesco era stato Vittore II (1018-1057).
Papa Benedetto XVI è stato eletto durante
il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio
del 19 aprile 2005.
Alle 17.56 il comignolo della Cappella
Sistina ha cominciato a emettere l'attesa fumata bianca, ma l'incertezza,
dovuta al colore poco evidente del fumo, è regnata sino alle 18.07, quando le
campane della basilica di San Pietro hanno comunicato al mondo l'elezione del
nuovo Papa. Dopo un'attesa di circa mezz'ora, il cardinale protodiacono Jorge Arturo Medina Estévez si è
affacciato dal balcone per annunciare il tanto atteso Habemus Papam, precedeuto, per la prima
volta, dal saluto Fratelli e Sorelle carissimi, pronunciato in italiano,
spagnolo, francese, tedesco e inglese:
Annuntio vobis gaudium magnum;
Habemus Papam:
Eminentissimum ac reverendissimum Dominum,
Dominum Iosephum,
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Ratzinger,
Qui
sibi nomen imposuit Benedicti XVI.
Traduzione:
Vi
annuncio una grande gioia;
Abbiamo
un Papa:
L'eminentissimo
e reverendissimo Signore,
Signore
Joseph,
Cardinale
della Santa Romana Chiesa Ratzinger,
Che
si è dato il nome di Benedetto XVI.
Nel suo primo discorso, seguito dalla
benedizione Urbi et Orbi, non è mancato un ricordo del suo amico e
predecessore Giovanni Paolo II:
Cari
fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali
hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi
consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti
insufficienti, e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del
Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore
ci aiuterà e Maria, sua Santissima Madre, starà dalla nostra parte. Grazie.
In occasione della prima udienza
generale, tenuta dal nuovo papa in piazza San Pietro il 27 aprile, Benedetto XVI
ha spiegato le ragioni della scelta del suo nome. In primo luogo egli desidera
riallacciarsi idealmente alla figura di Benedetto XV – che fu pontefice durante
la prima guerra mondiale e si adoperò fortemente contro di essa –, per poter
porre il suo ministero "a servizio della riconciliazione e dell'armonia
tra gli uomini e i popoli". La seconda ragione è la devozione a San
Benedetto da Norcia, che "costituisce un fondamentale punto di
riferimento per l'unità dell'Europa".
È tradizione, da almeno otto secoli, per
vescovi, cardinali e per il pontefice adottare uno stemma araldico. Dal
Rinascimento in poi, con questo stemma venivano decorati i monumenti e le opere
fatte edificare dal Papa, oltre che i documenti da lui scritti.
Il nuovo pontefice ha deciso di mantenere
nel suo nuovo stemma i simboli che aveva usato da vescovo prima e da cardinale
poi, introducendo tuttavia alcune importanti novità rispetto ai suoi
predecessori.
Lo scudo, la cui forma è detta "a
calice", si presenta diviso in tre parti in una modalità chiamata
"cappatura".
In quella centrale è riportata una
conchiglia, simbolo dei pellegrini, ma che ricorda anche la leggenda secondo
cui Sant'Agostino, incontrando su una spiaggia un bambino che con una
conchiglia voleva svuotare il mare dalla sua acqua, comprese l'impossibilità
per la mente umana di capire il mistero di Dio. La conchiglia inoltre compare
anche nello stemma del monastero di Schotten, a Ratisbona, a cui Benedetto XVI
è particolarmente legato.
A destra e a sinistra compaiono i simboli
della diocesi di Frisinga. Il moro a sinistra è per Benedetto XVI simbolo
dell'universalità della Chiesa, mentre l'orso che trasporta un fardello
richiama la leggenda di San Corbiniano, primo vescovo di Frisinga. La tradizione
vuole che il santo, mentre si recava a Roma, fu assalito da un orso che uccise
il suo cavallo. Corbiniano allora rimproverò l'orso e lo costrinse a portare il
suo bagaglio fino a Roma, dove lo liberò. Papa Benedetto ricorda le parole di
Sant'Agostino nel commento del salmo 72: "Sono divenuto per te come una
bestia da soma, e così io sono in tutto e per sempre vicino a te", e
l'orso diventa per lui il simbolo dello stesso pontefice.
Dietro lo scudo, com'è consuetudine, si trovano le due chiavi "decussate",
cioè incrociate, una d'oro e l'altra d'argento, simbolo di San Pietro.
Un'importante novità è data dall'introduzione, sopra lo scudo, di una mitra,
che ha sostituito la tiara papale usata dai suoi predecessori. La mitra è
d'argento e riporta tre fasce d'oro che mantengono i simboli della tiara (i tre
poteri di Ordine, Giurisdizione e Magistero), collegati verticalmente fra di
loro al centro per indicare la loro unità nella stessa persona. Per significare
la dignità pontificale è stato introdotta in basso l'immagine del pallio, segno
della collegialità e dell’unità tra il Papa e la Chiesa.
Domenica 24 aprile 2005 si è tenuta in
Vaticano la Messa di insediamento al soglio pontificio di Papa Benedetto XVI.
In tale occasione il Pontefice ha pronunciato una significativa omelia
all'insegna dell'ecumenismo, della continuità nei confronti del suo
predecessore e dell'apertura verso i fedeli. Al termine della cerimonia il Papa
ha attraversato con la jeep una Piazza San Pietro gremita di ben 400.000
persone per poi ricevere all'interno della Basilica le diverse delegazioni
internazionali.
Suo padre era un commissario di
gendarmeria e proveniva da una modesta famiglia di agricoltori. La madre, di
origine sudtirolese, era figlia di artigiani, e prima di sposarsi aveva fatto
la cuoca in diversi alberghi. La sua giovinezza non è stata facile. La fede
della sua famiglia lo preparò alla dura esperienza nazista: egli ha ricordato
di aver visto il suo parroco bastonato dai nazisti prima della celebrazione
della Santa Messa e di aver conosciuto il clima di forte ostilità nei confronti
della Chiesa cattolica in Germania. Verso la conclusione di quella tragedia che
è stata la Seconda Guerra Mondiale egli venne anche arruolato nei servizi ausiliari
antiaerei, ma pare non abbia sparato neppure un colpo.
Ratzinger studiò filosofia all'università
di Monaco e successivamente nella scuola superiore di Filosofia e Teologia di
Frisinga, dove discusse la tesi di teologia dal titolo "Popolo e casa di
Dio nella dottrina della Chiesa di Sant'Agostino". Venne ordinato
sacerdote il 29 giugno del 1951. Nel 1962 acquistò notorietà internazionale
intervenendo, come consulente teologico, al Concilio Vaticano II.
Per dieci anni, dal 1959 al 1969 fu
insegnante a Bonn, Münster, e Tubinga. Nel 1969 divenne professore ordinario di
Dogmatica e storia dei dogmi all'Università di Ratisbona.
Il 24 marzo 1977 venne ordinato
arcivescovo di Monaco e Frisinga da Papa Paolo VI ed il 28 maggio dello stesso
anno ricevette la consacrazione episcopale. Il successivo 27 giugno il Papa lo
creò Cardinale nel Concistoro del 27 giugno 1977. In un primo tempo fu
cardinale del titolo di S. Maria Consolatrice al Tiburtino.
Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo
ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il nome
moderno della Santa Inquisizione. È divenuto anche Presidente della Pontificia
Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Il 15
febbraio 1982 ha rinunciato al governo pastorale dell'Arcidiocesi di München
und Freising. Dal 1986 al 1992 Ratzinger è stato presidente della Commissione
per la preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Il 10 novembre 1999 è stato insignito
della Laurea honoris causa in Giurisprudenza dalla Lumsa.
Il 30 novembre 2002 è divenuto Decano del
collegio cardinalizio: ha preso possesso del Titolo della Chiesa Suburbicaria
di Ostia.
Tra le sue innumerevoli pubblicazioni le
più conosciute sono:
Un papa con questo nome è il protagonista
di un racconto di fantascienza scritto nel 1977 da Herbie Brennan, Il
dilemma di Benedetto XVI, ed. collana Urania n. 745, in cui uno psichiatra
è chiamato ad indagare se il papa è mentalmente stabile e a evitare una guerra
mondiale .